Albania società investimenti

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI

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Albania società investimenti. L’Albania→ o Repubblica d’Albania, è una Repubblica parlamentare, con capitale la città di Tirana, ed una popolazione di 2,86 milioni di abitanti distribuita su una superficie terrestre di 28.748 km2 (11.100 miglia quadrate). I suoi confini geografici, di 1,094 km, sono condivisi a nord-ovest con il Montenegro, a nord-est con il Kosovo e la Macedonia, a sud con la Grecia, ed infine, a ovest condivide un ampio confine marittimo con l’Italia.

Articolo a cura dellAvvocato Bertaggia di Ferrara→

Il paese è membro delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, della NATO, dell’UNESCO, dell’OMC, del COE, dell’OSCE e dell’OIC, nonché candidato ufficiale per l’adesione all’Unione Europea dal giugno 2014. La valuta nazionale è il Lek (ALL), ed il tasso di cambio sia, al 7 settembre 2019, di 121,79 lek per 1€.

Per quanto concerne le materie prime, l’Albania dispone di notevoli risorse minerarie estraibili quali il cromo, il rame, il nichel e il carbone. Tra queste è il cromo a rilevare quale sostanza qualitativamente e quantitativamente più elevata, tanto da portare l’Albania a diventare, dagli anni Novanta, il terzo produttore mondiale e, ad oggi, l’unico Paese europeo con riserve consistenti di questo minerale. La quantità generale delle riserve classificate secondo l’AKBN (l’Agenzia Nazionale delle Risorse Naturali albanese) risulta essere di oltre 10 milioni di tonnellate. Invece, tra le altre materie prime, l’Albania è ricca di giacimenti non sfruttati di bauxite, fosfato e di riserve lapidee potenzialmente utilizzabili nel settore edilizio. Attualmente le attività estrattive sono interamente svolte da società private albanesi e da società straniere che operano tramite concessioni rilasciate dal Governo stesso.

Le quantità stimate dei diversi tipi di riserve minerali in Albania sono:

  • Cromo – 36,9 mln tonn.
  • Rame – 27 mln tonn.
  • Ferro-Nichel e Nichel-Silicato – 311 mln tonn.
  • Carbone – 794 mln tonn.
  • Pietre decorative e Ofioliti – 230 mln tonn.
  • Basalto – 1.064 mln tonn.
  • Olivinia – 108 mln tonn.
  • Gesso – 170 mln tonn.
  • Pietra calcarea e Pietre decorative – 1.335 mln tonn.
  • Pietre sabbia e altri minerali – 860 mln tonn.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI:  POLITICA INTERNA

Con le elezioni del 2017 il parlamento albanese ha visto una svolta con il Partito socialista del Premier Edi Rama, che vincendo la maggioranza dei seggi ha prevalso sugli altri partiti, rispettivamente il Partito Democratico (con 43 seggi), il Movimento Socialista per l’Integrazione (con 19 seggi), il Partito Giustizia Integrazione e Unità (con 3 seggi), e il Partito socialdemocratico (con 1 seggio). Da tempo il paese ha avviato un processo di riforme interno al fine di avvicinare il suo impianto istituzionale, amministrativo e giuridico agli standard europei. A livello bipartisan, l’obiettivo politico dominante venne indirizzato all’apertura dei negoziati di adesione all’UE, sostenuti dall’Italia, e che esigevano sicuri progressi in vista del Consiglio Europeo che si tenne a giugno 2019 specialmente rispetto all’attuazione delle riforme giudiziarie, nonché l’ultimazione dei processi di transazione della proprietà. Il 24 marzo 2020 i ministri degli Affari europei hanno finalmente raggiunto il loro accordo politico all’apertura dei negoziati di adesione con l’Albania, e il 26 marzo i membri del Consiglio europeo hanno approvato le conclusioni formalmente adottate con procedura scritta sul progetto “Allargamento e processo di stabilizzazione e di associazione”. Alla luce di queste conclusioni il Consiglio, guardando ai progressi compiuti dalla Repubblica d’Albania, nota con favore che il paese ha dato prova di determinazione nel portare avanti il programma di riforme dell’UE e ha ottenuto risultati tangibili e duraturi, soddisfacendo le condizioni stabilite dal Consiglio nel giugno 2018 per l’avvio dei negoziati di adesione. Nonostante le ulteriori richieste di riforme da parte del Consiglio e la promessa di un regolare monitoraggio dei progressi e delle conformità in tutti i settori connessi all’avvio dei negoziati, al fine di completare il processo dell’acquis dell’UE con il paese, da parte della Commissione europea, questi sviluppi possono considerarsi a favore di un positivo epilogo storico per un paese destinato ad incrementare presto le fila del fronte europeo. Tra gli interventi richiesti all’Albania, al fine di arrivare pronta alla conferenza intergovernativa sull’avvio dei lavori preparatori necessari, lo Stato dovrebbe adottare le riforme elettorali nella loro integralità, conformemente alle raccomandazioni dell’OSCE/ODIHR, garantendo il finanziamento trasparente dei partiti politici e delle campagne elettorali, assicurare il proseguimento della riforma giudiziaria, garantendo anche il funzionamento della Corte costituzionale e della Corte suprema tenendo conto delle competenze internazionali al riguardo, ivi compresi i pareri applicabili della Commissione di Venezia, come anche portare a termine l’istituzione delle strutture specializzate in tema di lotta alla corruzione e di criminalità organizzata. L’Albania dovrebbe inoltre rafforzare ulteriormente la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, anche attraverso la cooperazione con gli Stati membri dell’UE e il piano d’azione che dà seguito alle raccomandazioni della Task Force “Azione finanziaria” (GAFI). Contrastare il fenomeno delle domande d’asilo infondate, assicurare i rimpatri e modificare la legge sui media in linea con le raccomandazioni della Commissione di Venezia sono aspetti che continuano a figurare tra le priorità importanti. Albania società investimenti.

Dall’Europa l’Albania riceve attualmente €1,2 miliardi di aiuti allo sviluppo dallo Strumento di assistenza di preadesione, un meccanismo che mira a finanziare i paesi candidati all’adesione all’UE che necessitano di un sostegno per affrontare le riforme necessarie così da aderire agli standard europei.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: POLITICA ECONOMICA

L’economia albanese ha attraversato un processo di transizione da un’economia centralizzata a un’economia basata sui principi del libero mercato. Il processo di riforme, avviato negli ultimi quindici anni, è teso ad avvicinare l’impianto istituzionale, amministrativo e giuridico albanese agli standard occidentali, principalmente indirizzate alla privatizzazione dei vari settori economici, operazioni quasi interamente completate nei settori strategici, nonché a rafforzare l’economia e accrescere l’attrazione dello Stato per gli investitori esteri. Per quest’ultimo fine sono stati avviati una serie di interventi in campo fiscale e nell’ambito della legislazione delle attività economiche per semplificare le procedure connesse all’avvio delle attività e per favorire l’ingresso di operatori economici stranieri nei settori strategici di sviluppo del Paese (si pensi al settore dell’energia, delle telecomunicazioni, delle infrastrutture e del turismo).

Attraverso queste riforme lo Stato ha ridotto il carico fiscale sui dipendenti, aumentando il divario tra le fasce dei redditi, tassando gli stipendi da 130.000 lek/mese a 150.000 lek/mese con aliquote del 23% a partire da gennaio 2019. Invece, per i redditi d’impresa, sempre da gennaio 2019, è stata aumentata la soglia di dichiarazione per le piccole imprese, che passa da 8 a 14 milioni di ALL (lek), comportando l’automatica diminuzione delle entrate fiscali dal 15% al 5% per le imprese che dichiarano di appartenere a questa fascia.

Ridotto è stato anche il tasso sul dividendo che dal 15% è passato all’8% grazie alle novità introdotte dal pacchetto fiscale del 2019.

Di una certa importanza è la cosiddetta lotta all’informalità che, realizzata con la Legge n.99 del 2015, ha introdotto nuove regole e procedure fiscali per il piccolo buisness, la cui finalità è andare a delimitare il peso e gli effetti dell’economia sommersa sul sistema economico del paese. Anche lo schema delle assicurazioni sociali ha obbedito alla stessa logica, con livelli di contribuzione sempre maggiore via via che sale il reddito mensile.

Nel perseguire gli obiettivi di crescita il Governo ha rivisto la politica fiscale con conseguente aumento delle spese, provocato principalmente dai grandi interventi realizzati nelle infrastrutture. Infatti, quest’ultimo è un settore nel quale, nonostante venga investita una buona fetta del bilancio pubblico nazionale, la necessità di agire è imposta dall’inadeguatezza della rete stradale e ferroviaria.

Alla fine del 2018 il deficit delle partite correnti, pari a 866 milioni di euro, ha registrato su base annua un ampliamento del 7% attribuito all’incremento del disavanzo commerciale e alla riduzione dei redditi primari. Di contro, una ripresa è stata registrata per i flussi dei servizi e dei redditi secondari, nei quali le rimesse degli emigranti hanno avuto un maggiore impatto, e che hanno registrato nel 2014 una svolta di 592 milioni di euro con una tendenza in crescita persistita anche negli anni successivi. Infatti, nel 2015 il loro ammontare è stato di 593,2 milioni di euro, nel 2016 di 636 milioni di euro, nel primo semestre del 2018, secondo la Banca centrale del paese, ammontavano a 331 milioni di euro, circa l’11% in più, la più alta quota registrata negli ultimi sei anni. Nel primo trimestre dello stesso anno, invece, le rimesse sono state calcolate a 147 milioni di euro, circa il 9% in più, tendenza registrata anche nel trimestre successivo quando il loro ammontare è stato di 184 milioni di euro. Albania società investimenti.

TABELLA TASSE ALBANIA

Tipologia di Tassa Aliquota Descrizione
Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (PIT) 13% per redditi superiori a 2 milioni di ALL, 23% per redditi superiori a 2,5 milioni di ALL Aliquote progressive applicabili al reddito delle persone fisiche, con aliquote differenti in base alla fascia di reddito.
Imposta sul Reddito delle Società (CIT) 15% per imprese con ricavi superiori a 14 milioni di ALL, 0% per le imprese con ricavi inferiori Aliquota del 15% per le società con ricavi annui superiori a 14 milioni di ALL, esenzione totale per le piccole imprese.
Contributi Previdenziali circa 27.9% (a carico di datore e dipendente) Contributi per la previdenza sociale e sanitaria. I contributi variano in base al salario e alla categoria.
IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) 20% Aliquota standard dell’IVA applicata sulla maggior parte dei beni e servizi.
Imposta Dividendi 8% Imposta sui dividendi distribuiti a persone fisiche o giuridiche.
Imposta sugli Interessi e Royalty 15% Imposta sugli interessi passivi e royalty pagati a non residenti.
Imposta sui Capital Gains (Guadagni in conto capitale) 15% Imposta sui guadagni in conto capitale derivanti da cessione di beni mobili e immobili.
Tasse Immobiliare 0.05%-0.2% del valore catastale (varia a seconda del comune) Imposta annuale sugli immobili, variabile in base alla località e al valore catastale.
Imposta sulle Donazioni 3%-15% (varia a seconda della relazione tra donatore e beneficiario) Imposta applicata su donazioni, con aliquote diverse a seconda del grado di parentela tra donatore e beneficiario.

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ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: PIL E QUADRO MACROECONOMICO

Approfondendo alcuni dati dell’economia albanese si noti come il PIL nominale, del 2018, sia calcolato a 15,202 miliardi di dollari, con crescita graduale stimata, nel 2016, a +3,4%, nel 2017 a +3,8% ed infine nel 2018 a +4,2%. La struttura del PIL nel 2016, in riferimento alle attività economiche, vede che la quota maggiore nell’economia ha continuato ad essere rappresentata dai servizi che costituivano il 46,7%, ed una crescita annua, in termini reali, di 4,43%. L’industria e l’edilizia continuano a rappresentare il 21,1% del PIL, rispettivamente aumentati in termini reali del 1,34% e del 3,1%. L’agricoltura, la caccia, la silvicoltura e la pesca rappresentano il 19,9% del PIL, con l’aumento in termini reali del 1,67%. Il settore manifatturiero ha continuato ad essere il principale motore della crescita economica del terzo trimestre del 2018, riflettendo l’espansione della produzione di elettricità e la crescita dell’attività di costruzione. Il settore dei servizi ha aggiunto il suo impatto sulla crescita economica riflettendo gli sviluppi della sistemazione e del servizio di ristorazione.

Rivolgendo ora lo sguardo al quadro macroeconomico del paese, i dati offrono la previsione di una crescita dell’economia nazionale che si manterrà al di sopra del livello del 4% nel 2019-2021, e continuerà a migliorare. In particolare la crescita economica dovrebbe essere del 4,3% nel 2019, del 4,4% nel 2020 e del 4,5% nel 2021. Secondo questi studi i tassi positivi verranno sorretti principalmente dalla domanda interna, sia in termini di consumi privati che di investimenti, per quanto la domanda netta estera dovrebbe avere un effetto positivo marginale. È previsto un consumo finale a medio termine (2019-2012) in aumento, in termini reali, di circa 3,1% all’anno, contribuendo in media a 2,8 punti percentuali annui all’aumento del PIL. Mentre l’investimento totale nell’economia crescerà in termini reali in media del 5,6% all’anno, con una leggera accelerazione nel 2021, dove il contributo medio sarà di circa 1,5 punti percentuali all’anno. Le previsioni della Banca mondiale e del FMI (Fondo Monetario Internazionale) attendevano un aumento del PIL nel 2019, rispettivamente, del 3,6% e del 3,7%, mentre nel 2020 l’una riduceva al 3,5% le sue previsioni e l’altra le aumentava al 3,9%. Questi valori erano dovuti a due eventi di rilievo che consistevano nella conclusione, da un lato, dei lavori di realizzazione della TAP (Trans Atlantic Pipeline), e l’altro della centrale elettrica Devolli. Infatti, nel corso del 2018 il flusso di IDE (Investimenti Diretti Esteri) è stato di 234.154 milioni di dollari, indirizzati in massima parte ai settori dell’energia elettrica e del gas, e che hanno contribuito alla realizzazione delle opere sopra richiamate.

Proprio a questo riguardo il FMI e la Banca mondiale hanno auspicato una diversificazione degli investimenti verso altri settori, come quello dei servizi. L’indebitamento pubblico rimane tuttavia su livelli allarmanti (le ultime stime lo attestano al 63,5% del PIL alla fine del 2018), nonostante il programma di lungo termine varato dal Ministero delle Finanze stabilisca che entro il 2020 esso debba scendere al di sotto della quota del 60% del PIL. Per centrare questo obbiettivo le Autorità hanno concordato con il FMI di raggiungere un saldo primario allo 0,7% del PIL nel 2017. Ad oggi l’Albania conta un debito pubblico mantenuto sul 71,8%, con la Banca centrale che a settembre 2019 ha pubblicamente dichiarato che il debito pubblico era sceso a 82 milioni di euro nel secondo semestre dell’anno. Inoltre, i debiti contratti dal settore privato e pubblico nei confronti di entità straniere sono calati di 8,34 miliardi di euro. Anche il livello della disoccupazione resta alto (12,2%), pur se con un trend in calo.

Contrariamente a questi andamenti il livello dell’Inflazione è stato mantenuto entro valori decisamente contenuti. L’Albania infatti, perseguendo l’impulso delle politiche monetarie volte al mantenimento di bassi tassi di interesse e alla promozione della crescita del credito in economia, ha permesso l’abbassamento dell’inflazione fino al 1.8%, a fronte del 2.1% dell’anno precedente. A preoccupare è però il deprezzamento che ha subito l’Euro raggiungendo il minimo storico della decade a dicembre 2018 toccando quota 122 lek.

Tuttavia causa della crisi nel settore energetico la Banca mondiale ha valutato la crescita per il 2020-21 a 2,9%, mentre la relazione del FMI (Fondo Mondiale Internazionale) l’ha prevista del 3%. Più ottimistiche invece le previsioni di Deloitte che, sulla base del database dell’Economist, ha pubblicato un dossier per l’Albania in cui si stima, su di un arco temporale di 4 anni, che la crescita non andrà oltre il 3,7%, con un tasso annuo medio di crescita del 3,6%.

Nel complesso il paese gode di una stabile situazione macroeconomica sostenuta da un mercato bancario e finanziario che ha mostrato solidità e capacità di resistere alla crisi internazionale.

Per una più rigorosa comprensione del ritmo di crescita dell’Albania, si vedano i seguenti dati:

Principali Dati Macroeconomici dell’Albania

Indicatore Valore Anno
PIL Nominale 17,1 miliardi di USD 2023
Crescita del PIL 3,7% 2023
Inflazione 4,2% 2023
Disoccupazione 11,2% 2023
Debito Pubblico/PIL 71,5% 2023
Investimenti in Tecnologia 5% del PIL destinato a ICT e innovazione 2023
Investimenti in Green Economy 6% del PIL destinato a energie rinnovabili e sostenibilità 2023
Saldo Commerciale -3,2 miliardi di USD 2023
Principali Settori Economici Agricoltura, Industria, Servizi 2023
Tasso di Cambio 108,45 ALL per 1 EUR 2023

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: RELAZIONI INTERNAZIONALI

L’Albania è uno Stato molto attivo anche a livello internazionale la cui alacrità nel ritagliarsi uno spazio a livello mondiale l’hanno portata ad aprirsi su diversi fronti, stipulando accordi internazionali che hanno contribuito a renderla un gradito alleato per alcuni Stati e Organizzazioni Internazionali, nonché un attraente meta commerciale agli occhi degli investitori stranieri. Si ricordino gli accenni fatti alle relazioni tra l’Albania e la NATO, o quelle di più recente sviluppo tra l’Albania e l’Unione Europea. Rispetto ai rapporti con l’Alleanza Atlantica merita qui un accenno alla dichiarazione fatta dal comandante delle forze aeree NATO, Tod Walters, il quale durante la sua visita a Tirana nel 2019 ha ufficializzato le procedure per l’ammodernamento della base aerea militare di Kucova, la quale sarà destinata a diventare la nuova base NATO in Albania. Il rafforzamento della sicurezza dell’Alleanza viene garantita dal finanziamento di 51 milioni di euro oggetto del “Programma di investimenti per la sicurezza della NATO” che copre la realizzazione di importanti progetti nei paesi alleati.

Tra le altre Organizzazioni internazionali di cui l’Albania è membro troviamo il FMI, alla cui adesione il paese è pervenuto il 15 ottobre 1991. Grazie a questa sua partecipazione l’Albania, dal 2014, ha potuto beneficiare di un programma di assistenza finanziaria triennale con il Fondo per un importo complessivo di 377.3 milioni di euro, erogato in nove rate, le cui ultime due sono state somministrate nel 2017.

Oltre al FMI, l’Albania è membro della Banca mondiale dal 1992, dalla quale finora ha ricevuto 1,8 miliardi di dollari finalizzati al finanziamento di vari settori. Sei sono i progetti attualmente in corso, il cui valore ammonta a 250 milioni di dollari tra crediti IDA (International Development Association) e i prestiti IBRD (International Bank for Reconstruction and Development), nonché 15,4 milioni di dollari destinati ai fondi fiduciari.

Sul territorio albanese sono presenti una serie di agenzie, come il Country Team delle NU, attualmente guidate dal rappresentante dell’UNDP (United Nations Developed Programme), la FAO (Food and Agricolture Organization), l’IOM (International Organization for Migration), l’UNICEF, l’UNFPA (United Nation Population Found), l’UNHCR, l’UN WOMEN e l’OMS. Un’altra particolarità dell’Albania, sempre nell’ambito del suo ruolo internazionale, è la sua candidatura per la selezione del Paese pilota per l’approccio “Deliver as One UN” nel 2007, sulla base della quale sono stati sviluppati successivamente dei Programmi di Cooperazione pluriennali. Tra questi, il “Programma Paese” che ha come obbiettivo il sostegno del processo di integrazione europea, il “National Strategy for Development and Integration”, nonché il “Integrated Planning System” basato sugli impegni che l’Albania ha assunto al fine del raggiungimento dei Millenium Development Goals (MDGs). Gli MDGs sono otto obiettivi che i 191 Stati membri dell’ONU hanno stipulato, e fissato quale meta da raggiungere entro il 2015, tali obiettivi comprendono: la lotta alla carestia e alla povertà; il raggiungimento di un educazione primaria universale; la promozione dell’uguaglianza di genere e il rafforzamento della posizione sociale delle donne; la riduzione della mortalità infantile; il rinforzamento della salute delle genitrici; la lotta all’HIV, alla malaria ed alle altre malattie infettive; l’irrobustimento della tutela ambientale; ed infine, l’attuazione di una partnership globale al fine dello sviluppo collettivo.

Il profilo dell’Albania nelle relazioni internazionali è stato accresciuto grazie al Processo di Berlino, i cui traguardi hanno visto la creazione del Western Balkan Fund (WBF) e del Regional Youth Cooperation Organization (RYCO), due iniziative di cooperazione regionale in materia di rafforzamento della società civile e delle politiche giovanili. Si tratta inoltre delle due prime Organizzazioni internazionali con sede a Tirana.

Un altro tema importante riguarda l’OSCE della quale l’Albania avrà la presidenza di turno nel 2020. Infine, dal primo gennaio del 2019 fa parte della Troika, della quale, insieme all’Italia ed alla Slovacchia, sarà alla guida per l’intero anno.

Tra le relazioni più rilevanti devono ricordarsi il partenariato con gli Stati Uniti e con l’UE, ed in particolare con alcuni partner europei (soprattutto Italia e Germania). Intensi sono inoltre i rapporti con Turchia e Cina, grazie ad un miglioramento della collaborazione politica ed economica con i paesi della regione balcanica.

Tra gli Accordi internazionali siglati dall’Albania meritano di essere ricordati: il Central European Free Trade Agreement (CEFTA) tra Albania, Bosnia-Herzegovina, Moldavia, Montenegro, Serbia, Macedonia e Kosovo, del 2006; il Turkey-Albania, un Accordo di libero scambio tra Albania e Turchia del 2008; l’EU-Albania o Accordo di libero scambio di merci e servizi e di integrazione economica, del 2009; ed infine, l’EFTA-Albania o Accordo di libero scambio di merci tra Albania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, del 2010. Albania società investimenti.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: IMPORT – EXPORT

Un ultimo aspetto da considerare in quest’ambito è quello che concerne i dati inerenti alle esportazioni e alle importazioni dell’Albania. In particolare tra le merci esportate troviamo principalmente abbigliamento e calzature; asfalto, metalli e minerali metallici, petrolio greggio; cemento e materiali da costruzione; verdura e frutta; e tabacco. Tra i principali beni di importazione troviamo invece macchinari e attrezzature; prodotti alimentari; prodotti tessili; e prodotti chimici.

Alcuni dati:

Statistiche Recenti del Commercio tra Italia e Albania

Indicatore Valore Anno
Esportazioni italiane verso l’Albania 1,8 miliardi di EUR 2023
Importazioni italiane dall’Albania 1,1 miliardi di EUR 2023
Bilancia commerciale (Italia-Albania) +0,7 miliardi di EUR 2023
Principali beni esportati dall’Italia Macchinari, prodotti chimici, tessili 2023
Principali beni importati in Italia Abbigliamento, prodotti agricoli, componenti elettroniche 2023
Crescita del commercio bilaterale +4% rispetto all’anno precedente 2023
Investimenti diretti italiani in Albania 600 milioni di EUR 2023
Investimenti diretti albanesi in Italia 100 milioni di EUR 2023

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: ALBANIA & ITALIA

Grazie alla sua posizione strategica, al centro del Mediterraneo e vicino ai Paesi dei Balcani, l’Albania viene percepita dal mondo, ma soprattutto dagli investitori italiani, come la “Porta nei Balcani” ubicata in modo tale da agevolare la penetrazione commerciale in questi Paesi. Ugualmente importanti sono quelli che possiamo definire elementi tradizionali di vantaggio per l’investitore italico, come la diffusione della lingua italiana tra la popolazione locale, la tassazione favorevole, garantita a sua volta dalla buona tenuta dell’economia albanese dotata di un forte potenziale di crescita, la compatibilità del sistema economico albanese con il sistema produttivo italiano, un clima statale liberale e riformista verso il settore degli investimenti, una diffusione della manodopera a costi contenuti, una popolazione albanese giovane e ben educata, richiamando, infine, il fatto che la sua posizione geografica ottimale consente l’accesso ai mercati dei Paesi balcanici che ricordiamo essere partner commerciali importanti per l’Italia.

Pertanto, il mercato in forte crescita e la stabile struttura economica, politica e giuridica fanno dell’Albania una nazione che offre all’investitore straniero un mercato liberalizzato e vantaggioso per i suoi affari. Con l’obiettivo di migliorare la propria struttura economica, il governo albanese sta intraprendendo una vasta gamma di riforme tese a rafforzare lo stato di diritto e creare un contesto economico competitivo a livello internazionale (come il nuovo modello economico incentrato sulla produzione e sulle esportazioni).

L’Italia riveste un ruolo preponderante nella realtà economica albanese, che a sua volta offre prospettive interessanti per i nostri operatori, soprattutto se assistiti da uno Studio Legale esperto di diritto societario internazionale.

Il nostro Stato, infatti, può considerarsi il principale partner commerciale dell’Albania, destinando al paese il 51% delle sue esportazioni, tra il 2012 e il 2016. Nel 2018 l’Italia è risultata detenere il 34,1% dell’intero volume degli interscambi commerciali, dato cresciuto nel 2019 fino ad arrivare al 37,7%, per un valore complessivo di 29,8 miliardi di lek (221,8 milioni di euro). In crescita sia le esportazioni che le importazioni. Il Made in Albania finito sul mercato italiano ammonta a 12,9 miliardi di lek (circa 96 milioni di euro), con una crescita del 9,7%. In crescita, con un +7,3%, anche il volume delle importazioni ora del 30,8%, pari a 16,9 miliardi di lek (125,8 milioni di euro). Seguono Grecia (8,7%), Cina (7,5%), Turchia.

La nostra presenza nel paese è assicurata da circa 1000 imprese, sia piccole che medie, dal grande gruppo bancario l’Intesa San Paolo, e da taluni gruppi industriali medio-grandi affermatisi principalmente nei settori del cemento, dell’agroalimentare e dell’energia. Sul totale delle imprese con capitale straniero e misto, per paese di provenienza, l’Italia ha assorbito la quota maggiore dell’occupazione (49,6%) e del turnover (25,2%). Tuttavia, la presenza degli operatori italiani è ancora ridotta in alcuni grandi settori strategici del paese (come telecomunicazioni e assicurazioni) anche a causa di alcune problematiche di buisness climate, come l’incertezza sui diritti di proprietà, la corruzione diffusa e la carenza del sistema giudiziario. Di contro l’economia albanese offre buone prospettive d’investimento nel settore energetico, come evidenziato dal progetto del Governo che intende soddisfare entro il 2020 il 38% del consumo interno per mezzo di fonti rinnovabili. Con Legge n. 7/2017, nominata “Promozione dell’uso di energia rinnovabile”, si è attuato un piano di incentivazione degli investimenti per la creazione di nuove fonti di energia eolica e solare. Inoltre, tra gli altri progetti relativi all’energia rinnovabile, già avvallati dal Ministero dell’Energia e dell’Industria albanese, vi sono quelli che prevedono l’installazione di impianti con capacità totale per la generazione di energia eolica o di impianti fotovoltaici con potenziale inferiore ai 500 kW.

Tra i programmi del Governo albanese, favorevoli agli imprenditori italiani, ci sono i progetti di allineamento della legislazione nazionale alle direttive comunitarie sulla prestazione energetica dell’edilizia e sull’efficienza energetica degli edifici (rispettivamente, la Direttiva 2010/31/UE e la Direttiva 2012/27/UE), propositi che richiedono una riabilitazione degli stessi in termini di tecnologia, di materiali e di design all’avanguardia, e che offrono vantaggiose occasioni di investimento.

Un’ulteriore opportunità per le nostre imprese è la realizzazione del TAP (Trans-Atlantic Pipelines), un progetto di dimensioni colossali che partendo da Kipoi, al confine tra Grecia e Turchia, attraverserà la Grecia settentrionale, muovendo in direzione ovest verso l’Albania, fino ad approdare sul litorale Adriatico, procederà attraverso il tratto sottomarino attraversando il mare e connettendosi alla rete italiana, per un totale di 878 chilometri. Il gasdotto sarà destinato a trasportare, inizialmente, 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno (equivalente al consumo di sette milioni di famiglie europee), mentre in futuro, con l’aggiunta di altre due stazioni di compressione, la quantità trasportata potrà essere duplicata fino ad arrivare a 20 miliardi di metri cubi. Rilevanza strategica in quest’ambito ce l’ha l’accordo formato tra la statale AlbGaz e SNAM, avvenuto a giugno del 2018, per la creazione di una joint venture che si occuperà della gestione tecnica del tratto di 215 chilometri che attraverserà l’Albania.

Un altro settore di grande interesse, nel medio-lungo periodo, è l’agricoltura che sta venendo rilanciato dal Governo negli ultimi anni. Anche se il settore soffre ancora di serie problematiche, come la frammentazione fondiaria, la mancanza di coordinamento tra produttori che genera repentine oscillazioni dei prezzi o la sovrapproduzione e penuria dei prodotti, l’assenza della c.d. “catena del freddo” per lo stoccaggio e la conservazione delle carni, ed infine, l’inesistenza di un’industria di trasformazione dei prodotti orto-frutticoli. Esistono tuttavia buone possibilità di inserimento per i fornitori italiani di macchine, di impianti relativi al settore agroalimentare, nonché di impianti ad alto contenuto tecnologico per la lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti carnei e vegetali, nonché macchinari per il settore enologico. Albania società investimenti.

Di contro, nel breve-medio periodo vi sono buone opportunità per le nostre imprese nel settore turistico, dotato di grandi potenzialità economiche, soprattutto nelle aree ancora non contaminate dallo sfrenato sviluppo edilizio, verificatosi negli ultimi anni su parte delle coste e nel settore manifatturiero causato dalla competitività delle condizioni del mercato albanese, e avvantaggiato dalla favorevole tassazione e dai tradizionali elementi di vantaggio summenzionati. Si pensi alle agevolazioni nelle trattative e nella gestione o amministrazione della società in Albania portate dal bilinguismo.

Dati Economici e di Export/Import dell’Albania (2023)

Indicatore Valore
PIL Nominale 17,1 miliardi di USD
Crescita del PIL 3,7%
Inflazione 4,2%
Disoccupazione 11,2%
Debito Pubblico/PIL 71,5%
Export Totale 2,8 miliardi di USD
Import Totale 6 miliardi di USD
Principali Settori di Export Tessili, metalli, prodotti agricoli, energia elettrica
Principali Settori di Import Macchinari, attrezzature, prodotti chimici, carburanti
Principali Partner Commerciali (Export) Italia, Grecia, Kosovo
Principali Partner Commerciali (Import) Italia, Cina, Turchia

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: DOVE INVESTIRE

I settori proficui su cui l’occhio dell’esperto investitore non può non soffermarsi sono il settore turistico, quello energetico (in particolare quello elettrico, del gas, del vapore, dell’aria condizionata e delle fonti rinnovabili), il settore dei prodotti tessili, il settore dei prodotti dell’agricoltura, della pesca e della silvicoltura, nonché il settore dedicato alle costruzioni.

  • Turismo: il settore turistico offre probabilmente in Albania i più ampi margini di miglioramento e di intervento, e rappresenta un comparto molto rilevante per lo sviluppo dell’economia locale, con un contributo del 9% circa nella formazione del PIL, con il trend di visitatori in crescita (oltre 5,4 milioni di visitatori nei primi 10 mesi del 2018), e con più di 16.888 ditte operanti nel settore alberghiero e della ristorazione. I dati ufficiali della Banca Centrale d’Albania evidenziano come durante il 2018 il settore turistico sia stato tra i più prolifici dell’economia albanese, registrando una crescita esponenziale. Paragonando i dati si nota che l’incremento è stato del 9%, uno sviluppo che è passato da 1,7 miliardi di euro, nel 2017, a 1,85 miliardi di euro, nel 2018. Soltanto nel terzo trimestre del 2018 (luglio-agosto-settembre), secondo i dati della Banca Centrale, il settore turistico ha fatto registrare un guadagno lordo record di più di 683 milioni di euro, quindi con una crescita del 16% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, al valore record del settore turistico bisogna sottrarre la cifra spesa dai cittadini albanesi nel 2018 per le loro vacanze all’estero, ovvero il ‘turismo in uscita’. Il valore ammonta a circa 1,4 miliardi di euro, il 13% in più circa rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, il valore netto del contributo del settore turistico all’economia del paese ammonta a circa 430 milioni di euro (cifra che si ottiene sottraendo il valore lordo del turismo in entrata con quello del turismo in uscita). Numeri comunque importanti e che confermano il trend in crescita del turismo nel Paese delle Aquile. All’inizio dello scorso anno, il ministero del turismo dell’Albania ha presentato una nuova strategia quinquennale con l’obiettivo di trasformare il settore emergente in un fattore chiave di sviluppo sostenibile che potrà dare occupazione ad una persona su tre entro il 2027. Diversificare l’offerta turistica, migliorare la qualità dei servizi attraverso lo sviluppo delle risorse umane, promuovere l’Albania come destinazione per tutto l’anno, attirare investimenti privati e pubblici e la gestione delle destinazioni, sono le cinque priorità delineate nella strategia 2018-2022. La strategia prevede che il contributo diretto dell’industria turistica al PIL aumenti fino al 10%, a circa 1,8 miliardi di EUR entro il 2022, e il numero di turisti a oltre 6 milioni l’anno, al fine di arrivare allo storico traguardo di 10 milioni di turisti entro il 2025. Questi piani di governo sono volti a migliorare una situazione che, nonostante le grandi potenzialità del settore, conta essenzialmente una provenienza tutta locale e balcanica, principalmente di origine kosovara, montenegrina e macedone. Numerose sono le criticità che il Governo si trova ad affrontare, e che ostacolano lo sviluppo del settore e gli investimenti stranieri, rendendo il servizio offerto dalle località turistiche albanesi di molto inferiore rispetto a quello offerto dalla Grecia o dal Montenegro. Innanzitutto, devono citarsi le problematiche relative alla certezza dei titoli di proprietà, alle carenze infrastrutturali, al diffuso abusivismo, all’inadeguatezza dei sistemi di trattamento e di depurazione delle acque con gravi ricadute ambientali, soprattutto sulla costa, nonché i persistenti problemi legati alla fornitura di energia elettrica. Nonostante questo le autorità si aspettano un incremento delle domande di concessioni da parte di investitori stranieri verso le aree costiere dell’Albania, finalizzate soprattutto alla costruzione di resort turistici e strutture d’elitè destinati a funzionare tutto l’anno. A sostegno del settore turistico dell’Albania, l’UE e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) si stanno preparando a finanziare un programma innovativo teso a ricostruire le strade e gli acquedotti nelle zone turistiche del paese. Il programma prevede inoltre il finanziamento alle piccole imprese operanti nel settore, e la tutela e il restauro del patrimonio culturale e naturale di quelle aree. Metà del fondo, di 100 milioni di euro, sarà concessa in forma di credito agevolato, mentre il resto sarà concesso quale finanziamento a fondo perduto. L’Italia a sua volta offre la sua cooperazione con il paese al fine della riqualificazione del patrimonio naturale, che offre un alto potenziale per il turismo. Maggiormente attrattive in questo senso sono le strutture abitative, specialmente le residenze basate sull’architettura locale, che richiedono di essere incrementate e modernizzate, i resort nelle vicinanze delle zone abitate, nonché le infrastrutture esterne come piscine, palestre ecc. Tali strutture si trovano concentrate per il 67% sulla costa, per il 22% nelle aree urbane, per il 5% nelle aree suburbane, per il 3% nelle vicinanze di laghi e per il restante 3% presso zone montuose. Con un nuovo pacchetto di incentivi l’amministrazione centrale ha previsto che a partire dal 1° gennaio 2018 gli hotel a 4* e a 5* di nuova costruzione beneficeranno di esenzioni fiscali decennali, così come dalle tasse per l’infrastruttura. L’IVA invece è stata fatta passare dal 20% al 6%. Tale riforma ha visto i suoi effetti prodursi tramite la sottoscrizione di accordi per due strutture alberghiere presso il centro di Tirana da parte di due note compagnie alberghiere, l’Hilton Worldwide e Marriott International. Così come il gruppo statunitense Hyatt Hotels Corporations che, nello stesso anno (2018), ha firmato l’accordo di gestione con il gruppo albanese Kastrati per l’apertura di un albergo a cinque stelle in Tirana. Albania società investimenti.

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  • Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili): l’Albania sta attualmente lavorando per collegare le politiche dell’efficienza energetica con le energie rinnovabili, al fine di rendere queste ultime parte di una strategia nazionale basata a sua volta sulle direttive europee. Questo settore è stato caratterizzato da grandi cambiamenti che hanno visto, in primis, la ristrutturazione della KESH (l’Ente nazionale albanese dedicato alla produzione di energia) attraverso il suo frazionamento in alcune società nei settori della produzione, trasmissione (OST) e distribuzione (OSHEE). Grazie all’apertura del mercato delle concessioni per la realizzazione di nuovi impianti, alla riabilitazione di quelli esistenti, nonché alla nuova politica di apertura totale nei confronti di progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è cresciuto l’interesse degli investitori stranieri verso il paese. Infatti, sono presenti sul territorio rilevanti risorse di idrocarburi, nonché, grazie alle diffuse zone montuose e ai numerosi corsi d’acqua, l’Albania risulta dotata di un enorme potenziale idroelettrico, stimato in 2000-2500 MW, che ha reso il ricorso a queste risorse una strategia energetica quasi obbligata. Il potenziale idroelettrico è garantito dalla particolare estensione della rete idrica che si sviluppa su una superficie di 44.000 km2, che corrisponde a più del 57% de territorio, l’altitudine media del bacino idrografico è di circa 700 m sopra il livello del mare, con una portata media dei fiumi di circa 1245 m3/s. Sono più di 152 i torrenti che confluendo danno vita agli 8 grandi fiumi (Drini, Vjosa, Semani, Mati, Shkumbini, Buna, Ishmi ed Erzeni) che scorrono da sud-est verso nord-ovest, principalmente in direzione della Costa Adriatica. Secondo l’Agenzia Nazionale delle Fonti Naturali dal 2002 fino al gennaio 2018 il Governo ha rilasciato 194 concessioni per la realizzazione di 540 centrali idroelettriche in tutti il territorio nazionale, con una potenza installata complessiva di 2594 MW, una produzione di 11.293 di GWh per un investimento totale di 3 miliardi di euro. Tra le fonti energetiche complessive è l’energia elettrica, di origine esclusivamente idroelettrica, ad avere il primato con 88,5%, mentre le altre fonti di energia rinnovabile (come il fotovoltaico, l’eolico e il termodinamico) stanno registrando margini di crescita. Il 30 aprile 2015 il parlamento ha approvato una nuova legge sull’energia elettrica che, con l’obiettivo di garantire il funzionamento efficace e competitivo del settore, regola i rapporti fra gli operatori privati e la Corporazione Elettro energetica (KESH). Parallelamente, i piani dell’Operatore del Sistema di Trasmissione (OST) e dell’Operatore del Sistema di Distribuzione (OSHEE) prevedono l’aggiornamento e l’espansione della rete di trasmissione e distribuzione per garantire a tutti gli utenti (famiglie, imprese ed intermediari) un servizio continuo, sicuro e di qualità. A questo scopo il Governo albanese, con la Delibera n.480 del 31 luglio 2018, ha approvato la strategia nazionale 2018-2030 finalizzata alla creazione di un Sistema elettro-energetico sostenibile dal punto di vista operativo e tecnico-finanziario in un contesto di crescita della domanda e dipendenza energetica. La Delibera prevede il ricorso a concessioni per la produzione e lo sfruttamento dell’energia elettrica, la diversificazione delle fonti di cui primariamente quelle rinnovabili, la riduzione delle perdite sulla rete di distribuzione, nonché l’installazione di contatori intelligenti. Al fine di ampliare l’uso di altre energie, oltre il settore idroelettrico, il Governo centrale sta cercando di potenziare il comparto dell’energia solare ed eolica, così da arrivare, entro il 2020, a soddisfare il 38% del consumo interno con fonti rinnovabili. Infatti, dato il discreto potenziale offerto dal territorio per l’utilizzo dell’energia solare ed eolica, è stata varata una Legge del 2017 n.7 che attua un piano di incentivi agli investimenti per la creazione di installazioni destinate alla produzione di energia tramite le fonti rinnovabili in questione. Normativa che si aggiunge ad altri progetti dedicati all’energia rinnovabile che il Ministero dell’Energia e dell’Industria ha approvato e che consentono l’installazione di impianti con capacità totale per la generazione di energia eolica, o di impianti fotovoltaici di potenza intorno, a circa 500 kW. Si ricordi infine che nel settore energetico un’importanza fondamentale ce l’ha la realizzazione del TAP, progetto di enorme importanza per lo sviluppo del paese che attualmente non dispone di una rete nazionale del gas. Albania società investimenti.
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  • Prodotti tessili: un altro settore di grande successo in Albania, nonché principale fonte di lavoro del manifatturiero è il settore tessile e dell’abbigliamento. Sulla base di una forte tradizione postbellica attiva nella produzione di indumenti, e specialmente a seguito dagli interventi normativi che negli anni ’90 hanno incentivato una privatizzazione del settore, molte aziende locali si sono create una solida reputazione, benefici di cui hanno goduto anche molte imprese straniere che hanno visto aumentare la loro quota di produzione nel settore, in particolare nell’ambito della lavorazione per l’esportazione. L’attrattiva maggiore in questo ambito la possiede il basso costo della manodopera che, insieme alla lunga tradizione delle lavorazioni di tessili, fanno dell’Albania una nazione il cui vanto di un’esperienza decennale nel settore manifatturiero risulta riscuotere ampiamente il consenso degli investitori stranieri, tanto che dagli anni ’90 in poi si è registrato un aumento delle delocalizzazioni di imprese manifatturiere estere verso il paese. Tra gli ulteriori fattori favorevoli troviamo l’esenzione dall’IVA e dai dazi doganali per il 100% dei produttori “a façon” soggetti al regime di riesportazione, la vicinanza all’Italia, alla Grecia e ai Paesi dei Balcani, la presenza di una forza lavoro flessibile, un mercato in grado di adattarsi alle nuove tecnologie ed agli standard internazionali di qualità, la capacità di produrre piccoli ordinativi nel rispetto dei brevi tempi di consegna, ed infine, la riduzione dei costi di trasporto grazie alla privilegiata posizione geografica dell’Albania. Inoltre, fondamentale per la bilancia del paese è stato il ruolo dell’import dei semilavorati e l’esportazione dei prodotti finiti, tuttavia anche questo settore ha risentito degli effetti negativi della crisi economica globale registrando una diminuzione della domanda e del numero dei contratti stipulati, questo soprattutto per le imprese che operano in partnership con aziende greche e italiane. Al di là delle tendenze di medio-lungo periodo, il settore tessile e calzaturiero rimane un comparto di prima importanza rappresentando la categoria più esportata, con un peso del 59% sul totale delle vendite albanesi in Italia, e l’analisi della composizione percentuale delle importazioni dall’Italia, sempre riferito al comparto tessile e di calzature, vede un’incidenza del 21% sul totale. Albania società investimenti.
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  • Prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura: il clima favorevole dell’Albania sostiene e facilita un’infinita gamma di colture, da quella continentale a quella mediterranea. Il settore agricolo e agro-industriale è uno dei più significativi dell’economia albanese, ricoprendo infatti un ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale della nazione contribuisce per circa il 20% alla formazione del PIL. L’agroindustria rappresenta il 6% di tutte le esportazioni ed il 17% delle importazioni. Anche in quest’ambito l’Italia si conferma un partner fondamentale nell’interscambio commerciale del settore. Si registra infatti che il 43% del totale delle esportazioni agroalimentari sia destinato all’Italia, a fronte del 49% delle importazioni che da quest’ultima vengono indirizzate all’Albania. I terreni agricoli rappresentano in Albania circa il 24% della superficie totale e possono essere genericamente divisi in tre zone, quella costiera, che costituisce il 44% delle terre coltivabili, quella collinare nella parte centrale, che costituisce il 37% e che offre opportunità di allevamento, ed infine la zona montana che, per un restante 19%, offre spazio alla frutticoltura. Grazie al terreno fertile, al clima mite e all’ingente massa idrica l’Albania avrebbe le caratteristiche ideali per diventare un produttore agricolo importante nella regione balcanica. Inoltre la conformazione geografica del paese permette una varietà molto ampia di prodotti, le risorse idriche sono più che sufficienti e i canali principali di irrigazione e di drenaggio sono funzionali ed efficienti. Questo, combinato alla massiccia presenza della popolazione albanese nelle zone rurali, che permette l’impiego diretto di forza lavoro, all’età degli agricoltori ancora mediamente giovane, nonché, si ricordi, il potenziale turistico ancora intatto del paese, che integrato con l’agricoltura, costituiscono il valore aggiunto e favoriscono la diffusione dei prodotti locali e regionali. Nonostante i progressi degli ultimi anni, grandi sono gli sforzi e forte è l’impegno richiesto per l’ammodernamento del settore. Tra le sfide ancora aperte troviamo le problematiche legate alla carenza di infrastrutture, le limitazioni di mercato e il limitato accesso al credito. Una delle più importanti carenze strutturali la si rinviene nell’alto numero di piccole e frammentarie aziende agricole che comporta elevati costi di produzione e scarsa competitività. Si tratta tuttavia di una debolezza facilmente superabile attraverso l’organizzazione di produttori e la creazione di associazioni e cooperative tale da consentire un rafforzamento della posizione degli agricoltori nella catena alimentare nonché il conseguimento di migliori profitti. Inoltre, il miglioramento del settore agricolo e rurale richiede necessari investimenti governativi e privati, soprattutto questi ultimi, che possono incrementare la sicurezza alimentare ed il controllo della qualità, la promozione delle esportazioni, il perfezionamento delle tecniche di produzione nonché delle infrastrutture rurali, devono incentivarsi al fine di aiutare il paese ad accrescere la sua competitività, a guadagnare credibilità e ad accedere ai mercati europei. Nell’affrontare questa sfida l’Albania è affiancata dall’Italia al fine di trasformare il paese in un grande produttore agricolo. Il settore agricolo e di sviluppo rurale è un altro settore in cui l’Italia e l’Albania si trovano unite in una forte cooperazione. Il Programma di modernizzazione agricola finanziato dall’Italia prevede tre iniziative dal valore totale di 10 milioni di euro, da realizzare con la collaborazione del Ministero dell’Agricoltura albanese. I primi due interventi hanno come obbiettivo quello di rafforzare il contesto istituzionale, il primo allineando il sistema di gestione e controllo dei sussidi agli agricoltori con gli standard dell’UE, ed il secondo costituendo un sistema assicurativo per la copertura dei rischi agricoli, attualmente inesistente nel paese. La terza iniziativa, invece, mira a rafforzare, in modo sostenibile, l’intera filiera olivicola-olearia dotata di grande potenziale di sviluppo considerando le caratteristiche territoriali albanesi e la naturale vocazione agricola del paese. Tra le riforme varate dal Governo merita di essere qui riportata la Legge n.103/2016, a seguito della quale l’anno successivo il Ministero dell’Agricoltura albanese ha aperto un Bando di gara per l’attività dell’acquacoltura in 56 laghi, bacini e lagune, tra cui anche quella di Orikumi e il lago di Koman. Il Bando ha chiamato alla competizione numerose riserve in tutto il paese, per lo sviluppo della semina e la raccolta dei pesci. Albania società investimenti.
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  • Costruzioni: il miglioramento delle strutture fisiche è uno degli obbiettivi principali che il governo si pone con il programma “One Billion Project Financing”, indirizzato al finanziamento ed al movimento di un capitale considerevole per spingere con un’intensità più alta il processo di ricostruzione. L’iniziativa ha lo scopo di mettere a disposizione circa un miliardo di dollari l’anno, per i prossimi tre anni, per finanziare investimenti pubblici diretti alla costruzione o al miglioramento delle infrastrutture già esistenti. Gli interventi saranno focalizzati su tre settori infrastrutturali, quello scolastico, quello stradale e quello sanitario. L’elenco dei progetti che faranno parte di questa iniziativa sarà basato sulle priorità nazionali individuate dal Governo, ossia il miglioramento significativo della rete stradale, soprattutto nelle zone turistiche del Paese, la costruzione e l’ammodernamento dell’infrastruttura scolastica, con il programma di ristrutturazione di 150 scuole e la messa in cantiere di 6 nuovi edifici scolastici, e dell’infrastruttura sanitaria, la ristrutturazione dell’ospedale di Fier e la costruzione di nuove cliniche di eccellenza. Il primo ministro ha inviato l’imprenditoria privata e le banche a collaborare per la realizzazione dei progetti di partenariato pubblico-privato che, formalmente garantiti dal Governo, avranno una via preferenziale che velocizzerà i tempi burocratici di rilascio delle garanzie bancarie. Con l’obbiettivo di agevolare i collegamenti stradali e il traffico turistico, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha approvato ultimamente la Strategia dei Trasporti per il periodo 2016-2020, che identifica 43 azioni di intervento. Il programma offrirà nuovi spazi occupazionali e consentirà di raggiungere il livello di crescita economica prefissato, nella misura del 5%. A questo settore è stata dedicata particolare attenzione anche attraverso l’assegnazione della maggior parte dei fondi internazionali e nazionali per il raggiungimento di obbiettivi quali la creazione di un’infrastruttura stradale integrata nel piano nazionale, regionale e paneuropeo, il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria e la sua integrazione nella rete regionale ed europea, nonché il miglioramento della qualità dei servizi nei porti marittimi attraverso l’incremento degli investimenti infrastrutturali. L’Albania costituisce il terminale balcanico del Corridoio VIII, canale di collegamento tra Caucaso ed Europa occidentale, si tratta di un’importante via di scambio commerciale ma anche di comunicazione tra popoli e culture. Progetto per il quale il Governo albanese ha chiesto l’appoggio italiano in sede europea, al fine di mobilitare i fondi necessari. La rete viaria del paese conta 18.000 km, della quale solo il 32% è asfaltata, risultando per questo piuttosto obsoleta, per la scarsa manutenzione e per l’aumento considerevole del traffico automobilistico registrato negli ultimi anni. In tale ottica il Governo ha lanciato e completato numerosi progetti tra cui il collegamento stradare Durazzo-Kukes-Morine (al confine con il Kosovo), portato a conclusione nel 2009, ed i collegamenti nord-sud. L’Italia ha inoltre contribuito alla realizzazione di altre grandi opere stradali e marittime, contribuendo a dotare il paese di un sistema di comunicazione e di trasporto moderno, efficiente ed in grado di rispondere all’aumento della mobilità nella nazione. L’impegno italiano in questo senso lo si registra anche nel rafforzamento della direttrice Grecia-Montenegro, nel cui ambito è stato finanziato l’intervento di progettazione, direzione dei lavori e costruzione del tratto stradale tra cui Scrutari e Hani Hotit, lungo circa 35 km. Inoltre, al fine di accompagnare il completamento degli interventi infrastrutturali avviati ed in corso di riattivazione l’Italia finanzia con 2,1 milioni di euro un “Project Facility per studi di fattibilità e progettazione di livello definitivo nel settore delle infrastrutture”, volto a rendere esecutivi gli interventi previsti nei precedenti programmi settoriali. Tra le numerose iniziative programmate o in corso di realizzazione, il Governo albanese ha previsto azioni promozionali e di studio a beneficio soprattutto della grande distribuzione che sta facendo ormai passi da gigante, e anche a favore del settore portuale rispetto al quale il porto di Durazzo, e tutta l’area circostante, rappresentano l’accesso al mercato dei Paesi baltici. Albania società investimenti.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: COSA VENDERE IN ALBANIA

Come intuito sopra, uno degli aspetti principali della partnership tra Albania ed Italia sta nel volume dell’interscambio, in particolar modo quello che ha ad oggetto il settore agroalimentare. La cultura gastronomica italiana è fortemente presente nel paese, maggiormente apprezzata qui che nel resto della regione balcanica, grazie anche ai forti legami tradizionali e culturali tra i due Stati, nonché alla massiccia migrazione del popolo albanese in Italia. Una testimonianza di questo stretto legame è il trend in continua crescita del volume delle esportazioni verso l’Albania per la categoria dei prodotti alimentari. Il “Made in Italy”, apprezzato e rinomato in tutto il mondo, ha conquistato anche i consumatori albanesi, rappresentando nel paese il simbolo per eccellenza dell’alta qualità. Pertanto, i prodotti italiani, di vari marchi e segmenti di prezzo e qualità, si ritrovano facilmente ed in gran numero in tutte le catene della grande e piccola distribuzione, così come nella ristorazione dove i piatti italiani trovano ampia diffusione. Di recente si sta assistendo, nella Capitale, anche alla diffusione di negozi che offrono prodotti di nicchia italiani, con eccellenze enogastronomiche quali vino, cioccolato, sughi, pur se rivolti ad una categoria molto ristretta di consumatori locali e internazionali residenti a Tirana. Particolare attenzione in questo mercato merita il caffè, che vede il noto contrassegno di “espresso all’italiana” rimpiazzare nettamente il caffè turco con la conseguente introduzione di diverse marche di torrefazione. Solo nel 2016 le nostre esportazioni di caffè hanno fatto registrare l’incremento record del 21,6% rispetto al 2015, dal valore complessivo di 10,8 milioni di euro.

Un altro settore ampiamente diffuso che potrebbe sedurre l’imprenditore italiano è il settore tessile e calzaturiero, che rappresenta, nel panorama dei rapporti di scambio tra l’Albania e l’Italia, una delle categorie merceologiche più importanti. I due settori risultano essere di grande importanza per l’economia albanese sia in termini di impiego che di esportazioni, inoltre, rappresentano una porzione significativa del volume delle importazioni dall’Italia caratterizzata da valori costanti di commercio, contando un gran numero di aziende che operano nel settore e che si approvvigionano con materie prime e macchinari italiani. Anche qui i vantaggi principali per l’imprenditore sono il basso costo della manodopera, così come il vantaggioso livello di tassazione e i bassi costi del trasporto, fattori fortemente trainanti in questo settore che offre grandi opportunità per gli operatori italiani. Tuttavia il settore necessita di interventi strutturali tali da migliorare il livello tecnologico del ciclo produttivo e da soddisfare il bisogno di nuovi macchinari all’avanguardia, che possano far fronte allo sviluppo e alla crescita del settore, ed incontrare le richieste sempre più esigenti del mercato europeo, che prospettano il futuro passaggio dalla produzione “a façon” alla produzione a ciclo completo.

La crescita economica in Albania e le nuove prospettive per l’economia produttiva offrono sempre nuove opportunità agli operatori italiani, tra queste l’import delle macchine e delle apparecchiature è sempre stato al passo con lo sviluppo dell’economia del paese, così come importante è sempre stata la sua posizione nel panorama delle importazioni dall’Italia. Notiamo dai dati dell’Istat che dal 2009 al 2013 le nostre esportazioni in Albania in questo settore hanno subito prima una drastica riduzione per poi vedere nettamente invertita la tendenza dal 2014, con il massimale toccato nel 2016 di oltre 100 milioni di euro (+23% rispetto al 2015). Il Governo albanese tramite il Pacchetto fiscale del 2019 ha proposto l’applicazione dell’aliquota ridotta al 6% per i servizi pubblicitari da parte dei media audiovisivi (TV) al fine di promuovere e agevolare gli investimenti nella digitalizzazione.

Al fine di incentivare il “trasporto verde” e ridurre l’impatto ambientale il governo Rama ha ridotto del 10% l’aliquota IVA per la fornitura di autobus elettrici, destinati a sostituire gli autobus a diesel, mentre per sollevare gli investimenti nel settore agricolo, l’Albania mantiene un regime esentasse sull’IVA per le importazioni di macchinari agricoli. Un’altra misura molto interessante per gli investitori italiani riguarda la decisione di escludere dall’IVA la fornitura di un servizio di lavorazione delle merci non albanesi destinate alla riesportazione, effettuato da subappaltatori per conto della società di trasformazione contraenti. Inoltre, sul fronte medico-farmaceutico la manovra del Governo favorisce l’importazione di materie prime utilizzate per la produzione di medicinali abrogandone il pagamento dell’IVA.

Infine, il Governo albanese sta sviluppando i servizi di informazione e di comunicazione, così come la diffusione del ICT (tutti i sistemi integrati di telecomunicazione quali linee di comunicazione cablate senza fili, computer, tecnologie audio-video e software), considerata una delle priorità principali per la crescita economica e per innalzare lo standard di vita nel paese. In questo ambito, ad aprile 2015, il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia Intersettoriale “Agenda Digitale dell’Albania 2015-2020” che tra gli obbiettivi cita la maggior qualità e trasparenza nell’azione della PA, nonché la collaborazione con partner internazionali per la realizzazione degli investimenti orientati allo sviluppo di knowhow e progetti digitali. Le linee direttrici comprendono la creazione di infrastrutture tecnologiche all’avanguardia R&S ICT per gli utenti e le imprese, la tutela online dei diritti di proprietà intellettuale ed industriale, e-office con regime one stop shop a livello degli enti locali e incentivi per innovare le Start-Up, con l’istituzione di un fondo specifico. Gli interventi del governo sono sempre più orientati ad assorbire le innovazioni tecnologiche provenienti dall’estero, ad accrescere la propensione all’innovazione del prodotto e di processo, promuovere l’innovazione in settori strategici dell’economia, incentivare le Start-Up innovative, migliorare le competenze mediante il sistema della formazione, diffondere sul territorio una maggiore sensibilità verso l’innovazione attraverso alcuni programmi di intervento, quali il Fondo dell’Innovazione (gestito dall’AIDA o Agenzia Albanese per lo Sviluppo degli Investimenti), il Servizio per l’Innovazione (con l’istituzione di un fondo specifico), il Programma Incubatori e il Programma Cluster. A sostegno delle Start-Up nei settori di produzione e di servizi, del turismo, della ricerca e sviluppo, dell’agroalimentare e dell’artigianato, il Consiglio dei Ministri ha approvato, con Delibera n. 210 del 20 aprile 2018, l’istituzione di un fondo triennale del valore complessivo di 30.000.000 milioni di lek (circa 240 milioni di euro) per stanziamenti annuali di 10.000.000 milioni di lek (circa 80 milioni di euro), ed il cui ente competente è l’AIDA. Per ogni progetto individuale il fondo può coprire fino al 70% dei costi approvati dalla commissione di valutazione e non può superare l’importo di 500.000 lek (circa 4000 euro). Albania società investimenti.

 ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: Il SISTEMA FISCALE ALBANESE

Venendo ora a quelli che sono i dettagli tecnici e fiscali che l’imprenditore italiano è bene che conosca al fine di acquisire piena conoscenza del sistema commerciale albanese, in primo luogo l’iscrizione delle nuove imprese, disciplinata dalla Legge n.9723 del 03 maggio 2007, deve avvenire presso l’ente pubblico del Centro nazionale di Registrazione (QKR), con sede a Tirana, obbligatoriamente per:

  • Le persone fisiche che esercitano un’attività economica commerciale
  • Le Società semplici, ai sensi delle disposizioni del Codice Civile (albanese)
  • Società commerciali (S.r.l. e S.p.a)
  • Le Filiali e gli Uffici di rappresentanza delle Società estere
  • Le Società di risparmio e di credito
  • E qualsiasi altro soggetto per il quale è richiesta la registrazione in base alla legislazione albanese

Il vantaggio che tale sistema offre sta nel fatto che la registrazione può essere effettuata in 24h ad un costo di 100 lek, presso qualsiasi sportello QKR indipendentemente dalla sede o dal luogo di attività del richiedente. Per coloro che hanno difficoltà a presentarsi fisicamente presso il Centro di Registrazione è prevista la possibilità di effettuare l’iscrizione on-line. Con un’unica domanda si viene automaticamente registrati sia, ovviamente, presso il Registro delle Imprese che, anche, all’ufficio tasse, alle autorità di sicurezza, alla Previdenza Sociale e all’Ispettorato del lavoro. Inoltre, vale il principio del “silenzio-assenso” per cui se il QKR, entro il termine perentorio di un giorno, non esegue la registrazione, oppure non notifica la sospensione della procedura o il rifiuto della domanda, la registrazione verrà considerata come immediatamente eseguita.

Albania società investimenti: veniamo ora agli aspetti fiscali che caratterizzano il sistema economico albanese

  • Partendo dall’IVA (o TVSH in albanese), si deve notare come in Albania tale imposta abbia un valore pari al 20%. Tale tassa viene pagata sulle importazioni nel momento in cui le merci entrano nel territorio albanese, alla quale poi si aggiunge il trasporto e i pagamenti assicurativi fatti fino al momento dell’entrata nel territorio, nonché il pagamento di qualsiasi tassa di import-export effettuato fino a quel momento. Contrariamente, le esportazioni albanesi risultano esentate dal pagamento dell’IVA. Più precisamente, tutte le forniture di servizi di perfezionamento attivo destinate ad essere riesportate da soggetti passivi autorizzati e dai loro subappaltatori per le operazioni di perfezionamento attivo, saranno trattate come esportazioni e quindi tassate con un IVA pari allo 0%. Un’aliquota IVA ridotta al 6% viene applicata alla fornitura di servizi pubblicitari da parte di qualsiasi mezzo audiovisivo, percentuale che si applica anche alla fornitura di veicoli per il trasporto pubblico di passeggieri di dieci o più posti che utilizzano solo un motore elettrico, questo fino al 31 dicembre 2021 mentre dal 1° gennaio 2022 l’aliquota diventerà del 10%. La stessa riduzione del 6% si applica alla fornitura di libri di qualsiasi tipo. Le transazioni di interesse generale come la fornitura di macchine agricole, la fornitura di fattori di produzione agricoli e alcune forniture di servizi veterinari diventano forniture esenti da IVA. L’elenco delle macchine agricole che beneficiano dell’esenzione è determinato da una decisione del Consiglio dei ministri. L’importazione di materie prime effettuate da produttori autorizzati e utilizzati per attività di produzione di farmaci (escluso il doppio uso) è una fornitura esente dall’IVA. L’elenco di tali materie prime è stato sempre determinato da una decisione del Consiglio dei ministri.
  • Invece, per quanto concerne l’Imposta sul Reddito delle Società (IRES) è una tassazione che in Albania è rivolta a tutte le società che svolgono la loro attività sul territorio nazionale, senza distinzione tra residenti e non residenti. In particolare, sono le società di capitali, i consorzi e gli enti ad essere i principali soggetti su cui grava questa tassa, variabile su base annuale.
  • Con il nuovo pacchetto fiscale, adottato dal Governo albanese per il 2019, sono stati abbassati i livelli di tassazione sul reddito delle imprese passando dal 15% al 5%. Di questa agevolazione hanno approfittato 11 mila aziende che operavano in Albania e il 50% delle imprese i cui redditi fino ad allora venivano tassati al 15%. Oggi, nel paese, il 65% delle imprese ha una tassazione pari a 0%, il 26%, invece, ha una tassazione del 5%. Questo significa che attualmente il 91% delle imprese operanti nel territorio della Repubblica dell’Albania hanno una tassazione che va dallo 0% al 5%.

  • L’imposta sugli utili della società, che risultano dal bilancio dal 2019, ha un valore pari al 15% per le grandi imprese il cui fatturato annuo supera i 14 milioni di lek (più di 115,000 euro, scendendo al 5% per le società che fatturano annualmente tra i 5 e i 14 milioni di lek (41,300-115,000 euro), fino ad arrivare allo 0% per le piccole imprese il cui fatturato invece non supera i 5 milioni di lek (41,300 euro). Sempre in questo anno gli alberghi con 4* o 5* dotate di brand name, le società di software house (developer), gli agriturismi e le società di cooperazione agricola, godono di agevolazioni fiscali.
  • L’imposta sui dividendi, applicata alle sole S.p.a., risulta pari all’8% dopo la divisione degli utili della società risultanti dal bilancio.
  • La tassa di ritenuta alla fonte, invece, è del 15% (reddito da affitti; interessi; ecc.).
  • La Previdenza sociale in Albania viene calcolata sul salario lordo che va da un minimo di 26.000 lek (215 euro) ad un massimo di 114.670 lek (948 euro). Mentre l’Assicurazione sanitaria è prevista per i salari minimi di 26.000 lek, contrariamente ai salari massimi per i quali non è prevista.
  • L’Imposta sulle Persone Fisiche (IRPEF), dirette al reddito di lavoro dipendente, è regolata da un nuovo regime in vigore dal 1° gennaio 2019 che prevede lo 0% per i redditi da lavoro imponibili fino al 30.000 lek (lordi), il 13% per il reddito da lavoro imponibile da 30.001 a 150.000 lek, e del 23% per i redditi da lavoro imponibili oltre i 150.001 lek. A carico del datore di lavoro il tasso di contribuzione alla Previdenza Sociale è del 15% mentre quello dell’Assicurazione sanitaria è dell’1.7%, per un totale di 16.7%. Per il dipendente è previsto un tasso di contribuzione alla Previdenza Sociale del 9.5%, contro l’1.7% dell’Assicurazione sanitaria, per un totale di 11.2%. Infine, i lavoratori autonomi si vedono caricati di una tassa di Previdenza Sociale del 23%, e di una tassa per l’Assicurazione sanitaria del 3.4%, per un totale del 26.4%. Merita infine di essere guardata la percentuale del valore delle aliquote imposte sui redditi dei lavoratori suddivisi per scaglioni. È prevista per i redditi inferiori ai 30,000 lek (250 euro) un’aliquota pari allo 0%, per i redditi che vanno dai 30,001 ai 150,000 lek (251-1239 euro) l’aliquota arriva al 13%, ed infine, per i redditi superiori ai 150,001 lek (1240 euro) l’aliquota raggiunge il 23%.
  • La dogana albanese è rappresentata dalla direzione generale delle dogane (DPGJ) che rappresenta l’istituzione responsabile della gestione doganale nella Repubblica d’Albania. Si tratta di un organo statale sottoposto al Ministero delle Finanze e dell’Economia che svolge le sue attività ai sensi del Codice doganale della Repubblica d’Albania, disciplinato con Legge n.102/2014, e delle sue disposizioni di attuazione (DCM n. 651 del 10 novembre 2017). Diventando membro dell’OMC (WTO), nel lontano settembre del 2000, l’Albania ha dovuto allineare la sua legislazione commerciale alle norme internazionali e ai trattati e convenzioni dell’OMC. Pertanto, le tariffe doganali si applicano alla nomenclatura combinata della classificazione delle merci, classificazione conforme alla nomenclatura combinata di classificazione delle merci della Comunità europea. Il sistema tariffario è molto semplice e consiste nelle tariffe dello 0%, 2%, 5%, 6%, 10% e 15%. Ai sensi dell’ALS (FTA), l’Albania applica tariffe preferenziali all’importazione per i membri di CEFTA, EFTA, Stati membri dell’UE e Turchia.
  • L’Albania offre non solo una forza lavoro molto qualificata, ma anche al costo più basso della regione. I rapporti di lavoro tra il datore di lavoro ed il lavoratore sono regolati da contratti di lavoro individuali o collettivi, basati sul Codice del lavoro della Repubblica d’Albania e sulla Legge n. 8549, del 11 novembre 1999, nominata “Statuto dei Dipendenti Pubblici”. Il salario minimo lordo in Albania è di 26.000 ALL (circa 215 euro), pagato per 8 ore lavorative al giorno, corrispondenti a 40 ore di lavoro settimanali. Lo stipendio massimo, per il calcolo dei contributi dell’Assicurazione sociale e sanitaria, è di 114,671 ALL (circa 948 euro), mentre, sempre secondo i dati INSTAT, lo stipendio medio lordo, per l’anno 2016 (previsto per il settore pubblico e privato), è di 45,845 lek (circa 380 euro). A partire dal terzo trimestre 2017 la struttura occupazionale per settore prevede il 14% della forza lavoro impiegata nel settore pubblico, il 43,7% dei dipendenti impiegato nel settore privato, non agricolo, ed infine, il 41,4% dei dipendenti occupato nel settore agricolo. Per il periodo 2014-2017 l’occupazione settoriale è risultata in calo per il settore pubblico e agricolo, con una disoccupazione registrata, a fine 2017 per la fascia di età dai 15 ai 64 anni, al 13,6%. Albania società investimenti.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: GLI IMMOBILI

L’acquisizione del diritto di proprietà immobiliare in Albania può realizzarsi attraverso diverse forme giuridiche, il principale dei quali è il contratto di acquisto. Il procedimento per l’acquisizione della proprietà avviene attraverso un atto dell’autorità pubblica o un atto notarile (di solito un contratto di acquisto, una donazione o uno scambio di terreni), a completamento della procedura è prevista la registrazione dell’atto pertinente, o del contratto, presso l’Ufficio del Registro o dell’Ufficio immobiliare.

Particolarmente interessanti sono i costi di acquisizione in Albania degli immobili in quanto un metro quadro a Tirana oscilla da 400 euro, in periferia, fino a 2.503.000 euro nella zona centrale. A Durazzo, Valona, Saranda e lungo la costa, i prezzi invece oscillano da 450 euro a mq fino a 550-750 euro in complessi residenziali di recente costruzione. Gli immobili di lusso, in particolare le ville posizionate in zone privilegiate, hanno un range di prezzo che va da 130.000 euro a 400.000 euro. Si pensi che una proprietà in Valona di 1200 m2 si aggira intorno ai 250.000 euro. Invece, il prezzo previsto per gli attici oscilla dai 600 ai 1500 euro al m2, pertanto il costo previsto per questi appartamenti, ad esempio nella zona di Saranda, si aggira in media intorno ai 100.000 euro.

Un’iniziativa interessante adottata dal Governo albanese è quella conosciuta come “Albania One Euro”. Alla luce della Decisione del Consiglio dei Ministri n.54 del 5 febbraio 2014, adottata ai fini della determinazione dei criteri e delle procedure e delle modalità di conferimento in affitto, enfiteusi o altri contratti della proprietà statale, successivamente modificata, nel 2019, è prevista la concessione in affitto, al costo simbolico di 1 euro/mq, invece del prezzo di gara, di una superficie complessiva di 537.503 m2 (principalmente edifici), per la creazione di 916 posti di lavoro. Questa condizione è subordinata al fatto che la parte vincitrice utilizzi la proprietà locata dello Stato per attività quali: la produzione industriale con livelli di investimento di oltre 300.000.000 lek (2,48 milioni di euro); attività di perfezionamento attivo con almeno 50 contratti di lavoro; attività agroalimentari come la raccolta, la trasformazione e la vendita di prodotti agricoli o zootecnici, con livelli di investimento superiori a 100.000.000 ALL (830.000 euro); attività di istruzione e attività mediatiche, con livelli di investimento superiori a 200.000.000 lek (1,65 milioni di euro); ed infine, attività di costruzione, servizi di conservazione, manutenzione e attività di decostruzione di imbarcazioni marine, con livelli di investimento superiori a 500.000.000 lek (4,12 milioni di euro).

Successivamente, l’istituzione che conduce la procedura di gara, e dotata del potere di rappresentare lo Stato, proprietario del bene demaniale, propone al Consiglio dei Ministri di approvare la conclusione del contratto di locazione al prezzo simbolico di 1€ per contratto. La procedura terminerà con la stipulazione del contratto tra le parti.

Inoltre, è prevista la possibilità di stipulare contratti di locazione di immobili pubblici al costo simbolico di 1 euro/m2, senza gara per investimenti superiori ai 722 mila euro, per lo sviluppo di aree particolari, a condizione che vengano realizzate o attività nei settori dello sport, cultura, turismo e del patrimonio culturale, oppure attività che risolvano problemi sociali in particolari settori.

I dati, rilevati dal portale Open Data Albania, evidenziano che i contratti sono stati stipulati con sette operatori economici. Si tratta principalmente di edifici ubicati nelle zone di Tirana, Elbasan, Librazhd, Fier, Gramsh e Durazzo, destinati allo svolgimento di varie attività come lavorazione gamberi, produzione di sistemi elettrici per le auto, servizi gratuiti per le persone in stato di bisogno, produzione di ossido di zinco e ferro nichel, imbottigliamento dell’acqua minerale e costituzione di un centro multimediale per le trasmissioni radiofoniche e televisive contemporanee. Albania società investimenti.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: IL TRASPORTO

La posizione centrale dell’Albania sul crocevia naturale dei principali corridoi di trasporto che attraversano l’Europa, pone lo Stato in un punto geograficamente strategico. Il completamento del Corridoio VIII, l’attesa realizzazione del gasdotto TAP e l’ulteriore sviluppo delle capacità infrastrutturali dei principali porti, porteranno il paese a diventare centro primario di collegamento per i porti del Mediterraneo e per il grande Mercato europeo.

Attualmente l’Albania è composta di circa 20.000 km di strade, destinate a crescere rapidamente. In particolare, il Corridoio VIII sopra citato, attualmente in costruzione, è stato pensato per collegare il porto albanese di Durazzo con Varna (Bulgaria), attraversando Tirana, Skopje, Debe Bair, Sofia, Plovdiv e Burgas. Inutile dire che tale infrastruttura costituirà il principale collegamento est-ovest, attraverso l’Albania, e diventerà un importante collegamento di trasporto tra i paesi del Mediterraneo e dei Balcani.

Rispetto al trasporto aereo, invece, in Albania l’unico aeroporto operativo, nonché il più importante del settore, è l’Aeroporto Internazionale di Tirana Madre Teresa (IATA), noto anche come aeroporto Rinas dal nome della località in cui è situato, a circa 18 km a nord-ovest della Capitale (coordinate geografiche 41° 21’54” V, 19° 43’14” L).

Per quanto riguarda la rete ferroviaria, l’Albania viene attraversata da 441 km di ferrovie primarie e da 230 km di ferrovie secondarie. Il Governo ha inserito tra le prioritarie modifiche da apportare al settore la riattivazione dell’intera rete attraverso la leva del capitale privato, incentivando il finanziamento del progetto da parte di investitori internazionali, o di altri donatori.

In ultima battuta, il settore dei trasporti albanesi vede come ultimo ambito in fiorente crescita il trasporto marittimo, che nello Stato viene effettuato attraverso quattro porti principali, quello di Durazzo, il più grande ed il più importante di tutti e che occupa l’81,8% dell’intero trasporto marittimo del paese, quello a Valona, quello di Saranda, ed infine, quello di Shengjini. Albania società investimenti.

ALBANIA SOCIETA’ INVESTIMENTI: OPPORTUNITA’ PER L’IMPRENDITORE ITALIANO

Cncludendo questa disamina su Albania società investimenti, è possibile affermare come, ad oggi, l’Albania rappresenti, sia dal punto di vista fiscale che da quello economico, una grande realtà che non può essere ignorata dall’imprenditore italiano. Delocalizzando l’impresa in Albania ed internazionalizzando l’azienda in Albania si otterranno situazioni di reale ed esclusivo vantaggio per gli imprenditori italiani che intendono sfuggire alla crisi attuale, non già pretendendo soldi pubblici (che non arriveranno), ma spostandosi là ove il mercato ed una fiscalità migliore, unitamente ad un’economia in sviluppo, consigliano di fare. Albania società investimenti.

Lo Studio Legale Internazionale Bertaggia, con esperienza ventennale in ambito di costituzione di società estere, è a disposizione di tutti gli imprenditori moderni e produttivi, per introdurli nello specifico settore economico albanese. Albania società investimenti.

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Articolo aggiornato al 20 Agosto 2024

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